progetti

La Magnifica Fabbrica

2021/2023

La Magnifica Fabbrica : un cuore nel cuore di Milano

Luogo

Milano

Anno

2021/2023

Descrizione

Milano città pulsante
Milano, metropoli in perenne movimento, dinamica e produttiva, che sempre si reinventa, apre oggi il suo cuore segreto. Un cuore dove ne battono altri, con ritmi diversi, mossi da mani sapienti che forgiano tesori invisibili ai più. Centro pulsante della città, punto d’incontro tra laboriosità e genio, la Scala e la Magnifica Fabbrica, sono chiamati oggi a un nuovo passo nella storia della città.
Tecnologia, cultura e paesaggio
Imponente per dimensioni e collocazione, la nuova Fabbrica aprirà il suo scrigno agli occhi del pubblico per svelare il lavoro di “artisti” che creano vere opere d’arte per gli spettacoli scaligeri. La Magnifica Fabbrica potrà rivelare la sua luce e illuminare il rinnovamento della città, ricostruendo un nuovo equilibrio tra tecnologia, cultura e paesaggi, prendendosi cura dell’ambiente come una dimora, ricucendosi al tessuto vivo della città.
Fabbrica Verde della biodiversità
L’ampliamento del Parco della Lambretta, accompagnerà la nuova Magnifica Fabbrica come propulsore della trasformazione dell’area ex-Innocenti, la cui anima sarà il recupero della grandiosa struttura del Palazzo di Cristallo, vecchio luogo di produzione di milioni di lambrette che hanno riempito le strade d’Italia e del mondo e che diverrà una Fabbrica Verde della biodiversità, un luogo di partecipazione dei cittadini a una grande opera d’arte collettiva, per riempire di verde il futuro della città.
Rogge, prati e filari di alberi
Il progetto del Parco della Lambretta esemplifica un rapporto equilibrato tra risorse naturali e attività umane, concependo il paesaggio come un’infrastruttura verde resiliente. Si basa su una concezione circolare del ciclo dell’acqua, elemento che ha connotato lo sviluppo della città, ispirata agli elementi tradizionali del patrimonio agricolo milanese: rogge, canali, prati, percorsi pedonali e filari di alberi, offrendo uno spazio pubblico naturale e fruibile a tutti. L’acqua riacquista il suo ruolo e diventa legame indissolubile tra il Parco e la Fabbrica attraverso i Giardini dell’Acqua, grande infrastruttura verde di fitodepurazione naturale, che offrirà esperienze didattiche e sensoriali uniche.
Zero Energy Building
La Magnifica Fabbrica sarà uno Zero Energy Building, produrrà più energia di quanta ne consumerà, con un impianto fotovoltaico di 3600 kW sulla copertura traslucida e un gigantesco sistema di geotermia a ciclo aperto, che contribuirà alla depurazione delle acque di falda. L’obiettivo è quello di creare un luogo più razionale ed ecosostenibile, dove poter far convivere le operazioni di produzione, prove e stoccaggio della Scala, in un lay-out di alta precisione spaziale, rispondente alle esigenze esposte dal Teatro alla Scala nel bando di concorso. La Torre dell’Acqua, simbolo del rinnovamento
Il nuovo edificio e il parco si fondono nella Piazza della Torre dell’Acqua, simbolo del rinnovamento e ancora dello Spazio dei Sogni, alla testa della Fabbrica, un grande contenitore di visioni future, dove la Scala sarà protagonista di una rivitalizzazione che coinvolgerà scuole, associazioni, imprese, istituzioni, enti.
Fascino dietro le quinte
Nella Piazza trova origine e culmine l’Anello, percorso che condurrà i visitatori alla scoperta del magico mondo “dietro le quinte”: oltre 65.000 mq di spazi di produzione di scenografie, sartorie, attrezzi di scena, camerini, sale prove, magazzini e depositi. Cosí, la nuova Magnifica Fabbrica permetterà a coloro che lo desiderano, di essere testimoni della vita culturale e creativa che si cela all’interno di questo cuore pieno di fascino.

Un focus particolare su:
Ciclo gestionale
Il modello prevede il coinvolgimento attivo di diversi attori (associazioni, scuole, università, esperti, vivaisti, ecc.), in tutte le fasi, in un approccio gestionale ciclico e ricorsivo, in grado di automantenersi e autoalimentarsi. Nel primo cerchio sono definite le fasi, a partire dalla Scelta del tema dell’anno, da cui si svilupperanno le fasi successive: l’ideazione e sviluppo delle “pratiche artistiche collettive”, il lancio del progetto e il coinvolgimento dei soggetti attuatori, la realizzazione, la cura e la dismissione che coincide con la disseminazione del materiale vegetale prodotto attraverso le pratiche. Il secondo cerchio riporta alcuni esempi di attività possibili nelle diverse fasi. Si prevede che ogni partecipante possa scegliere il materiale vegetale da usare durante la pratica. Ad esempio se il tema è la “Memoria Agricola”, ognuno deciderà quale pianta antica vuole seminare o piantare. Sulla base delle piante previste, un artista “accompagnatore” delineerà il disegno dell’opera in base allo spazio prescelto. Verranno definiti i quantitativi di semi necessari, i tempi di semina, le cure colturali, la comunicazione, le attività culturali, ecc. Alla fine del ciclo, il materiale vegetale prodotto entra a far parte della comunità, donato alla città o ai soggetti che lo hanno curato. Al fine di costruire legami “materiali” con la Fabbrica, uno spazio potrà essere dedicato all’installazione di scenografie, materiali di scena, forniti dalla Fabbrica (ad esempio in occasione di smantellamenti di opere teatrali) ambientati in un palcoscenico verde. All’esterno del cerchio sono indicati i benefici principali che, al momento, si ritiene di poter ottenere.

Integrazione della gestione dell’acqua
Rischio idraulico e qualità delle acque sono aspetti diversi del medesimo problema. Per questo motivo il tema dell’invarianza idraulica e idrologica, quello della depurazione delle acque e quello della restituzione della risorsa al sistema sono affrontati in modo integrato. In particolare si prevede che: 1. Le acque meteoriche, nel rispetto del RR 7/2017, siano raccolte in canali ricavati all’interno delle aree verdi di progetto e destinate a bacini di infiltrazione per essere restituite al ciclo. Si prevede, per la viabilità e le aree a parcheggio, la separazione delle acque di prima pioggia. 2. Le acque grigie sono collettate verso il sistema di fitodepurazione dimensionato per gestire carichi di reflui fino a 400 ab.eq.. Il sistema è integrato con due bacini di lagunaggio, uno impermeabile e uno drenante. Quest’ultimo restituisce per infiltrazione le acque depurate alla falda. 3. Le acque provenienti dell’impianto geotermico sono anch’esse convogliate all’impianto di fitodepurazione in quanto, come desunto dai dati dei monitoraggi ARPA, presentano per alcuni inquinanti concentrazioni tali da richiedere un trattamento prima di essere infiltrate. Questo permette di restituire in falda una risorsa idrica di qualità superiore rispetto a quella prelevata in partenza.